Il karate-do non conosce diversità di stili, diversità di organizzazione, diversità di grado.
Il karate-do è una scelta... una scelta di vita.
Come a tutti noto, il "DO" indica la strada, la via giusta, il percorso senza fine, il viaggio senza confini. Più ci avviciniamo alla meta, più essa si allontana. Così non ci resta che ricominciare a camminare pronti ogni volta a stupirci per ciò che man mano andiamo scoprendo.
La tecnica, sempre più collaudata e raffinata, perde priorità e si trasforma in trampolino di lancio in grado di proiettarci in altri luoghi, capace di rivelarci altre dimensioni. Ciò che appariva scontato non lo è più, quello sembrava ormai chiaro perde luce e man mano si adombra.
Il dojo, l'allenamento quotidiano, il respiro, la ricerca mai esausta del Ki, entrano in noi, anzi ne diveniamo parte, nessuna differenza tra ciò che siamo e ciò che facciamo.

Il corpo uno strumento al sevizio della mente, la mente come forza straordinaria al servizio del corpo. Lo scorrere del tempo perde valore. Non c'è età, non c'è vecchiaia o impaccio fisico che possa farci interrompere il cammino alla volta della perfezione. La perfezione... eterno mito dell'uomo. La perfezione come superamento delle ultime frontiere, la tanto agognata conoscenza di sé.