Lei è una giovane madre dal passato burrascoso, lui è un ragazzo dalla bellezza perfino eccessiva. Il padre non c’è. La madre, probabilmente, non saprebbe neppure descriverlo. Lui lo conoscerà a ventotto anni. E sarà una rivelazione sconcertante. Suo padre è Dio. Lui è il suo secondogenito venuto sulla terra duemila anni dopo suo fratello Gesù. Questa volta il figlio di Dio vive in Occidente, in un paese dove la politica e la corruzione, il clero e le mafie la fanno da padroni. Il nome del secondo genito di Dio è Fumo, ispirato al vizio che accompagna molte vite destinate a essere bruciate come il tabacco. Che cosa possono fare un Dio e suo figlio in un mondo come questo? Non redimerlo, non cambiarlo, neppure migliorarlo. Tenteranno di difendere loro stessi dalla forza dirompente delle idee imposte dall’islamismo. Ma oggi nel mondo dell’inarrestabile progresso, così come allora in Palestina, il figlio di Dio capirà presto di non avere via di scampo e finirà per consegnarsi di nuovo ai suoi carnefici.

Vincitore del Premio speciale Martina Franca Festival 2008 e Premio "Parolesia 2009